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Riccardo Germani

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E se rimani in un'azienda tanto tempo sei sospetto perché vuol dire che hai paura del cambiamento.

E se cambi troppo spesso è perché non sai cosa vuoi.

E se ti prendi qualche mese ti chiedono del perché del buco nel Cv.

Se sei una donna non ti assumono perché potresti volere figli.

Se sei madre perché i figli già li hai.

Se hai superato i 30 sei vecchio.

Se sei sicuro di te al colloquio non va bene perché risulti arrogante.

Se sei timido non mostri assertività.

Se contatti i recruiter sei invadente e aggressivo, ma se non lo fai sei passivo.


Ma piantatela. Basterebbe la semplice regola di non umiliare i candidati a rendere il processo di selezione un momento migliore.


Poi ci stupiamo se le persone si scoraggiano o smettono di cercare. Per forza, ogni colloquio è una prova di sopravvivenza in stile Squid Game e ogni azienda ha le sue perversioni in termini di giochi di logica o processi di selezione.

A volte penso che i recruiter (non tutti per carità) soffrano dell'effetto Lucifero, lo stesso che colpiva le guardie nell'esperimento di Zimbardo a Stanford: dato che si trovano in una posizione asimmetrica e di potere, tendono ad abusarne e a umiliare l'altro.

Forse una più accurata selezione dei selezionatori, o una bella revisione del loro stato psicologico, potrebbe aiutare a costruire un mondo professionale migliore.


#recruiter #cv #selezione
Post image by Riccardo Germani
Penso sia anche un tema generazionale.


Spesso di fronte alla notizia di persone di talento che se ne vanno, sento dire da persone più grandi di me (generazione boomer tipicamente), che la persona in questione è “pazza“, “folle“, “impossibile da accontentare“.

Mah. A me la questione sembra molto diversa. Se le persone in questo momento decidono di abbandonare un posto di lavoro sicuro, il dorato posto fisso a tempo indeterminato, non credo sia per capriccio o perché sono matte.

Semplicemente non hanno intenzione di marcire in ufficio insoddisfatte, sotto pagate e poco rispettate, magari svolgendo un lavoro ripetitivo, arido, in cui non possono esprimere le proprie potenzialità.

Se c'è un'epidemia di dimissioni, il vaccino dev'essere l'intelligenza emotiva. Le armi per combattere questo problema l'ascolto, la valorizzazione dei talenti e la varietà del lavoro.

Lasciare uno spazio alle persone per esprimersi per come sono e per crescere.

Dobbiamo proprio uscire da questa visione del lavorare per fare profitto e basta. Oggi si lavora con uno scopo. Nessuno vuole più lavorare come una macchinetta, come un robot.

Le aziende sono fatte di esseri umani, trattiamo questi esseri umani come tali.

#lavoro #talento #dimissioni
Post image by Riccardo Germani
La RAL prevista dovrebbe essere obbligatoria negli annunci di lavoro.

Basterebbe anche solo il range.

La cosa tristissima invece è vedere che ti chiedono quale sia la RAL che TU desideri ma l'azienda non si sbilancia.

È proprio una vigliaccata

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